Macché lista di proscrizione. Macché esagerazioni di controllori spietati e demopopulisti.
Semplice esercizio del diritto di un elettore di vedersi e sentirsi rappresentato. 59 deputati del PD sono mancati all’appello del voto sulla pregiudiziale di incostituzionalità sullo scudo fiscale promossa dall’IdV. Già il fatto che l’abbia proposta l’IdV e non il maggior (?) partito di opposizione (quale?) la dice lunga. Ma poi, eccheccazzo, vedete di esserci in aula al momento del voto!
Non fosse altro per la diaria che incassate quando ci state per altri motivi; non fosse altro perché siete pagati per fare quella roba lì e quindi, quando si fa l’appello, dovreste esserci.
Invece già si intuisce la sfilza di giustificazioni possibili: il congresso del PD in vista, migrazioni verso le sezioni a sostenere tizio o caio, rapporti con il territorio e con l’elettorato, inutilità di un voto contrario coi numeri esistenti.
Bene, vi dò una notizia: l’elettorato se ne sbatte di avere sotto il naso il suo pupillo fresco e profumato che gli parla dei magnifici destini del PD che verrà ; lo vuole invece nella merda e nel fango a votare, a fare opposizione, a urlare lo sdegno che nessuno ascolterebbe se un qualsiasi Graglia, Leone, Lanteri si mettesse per strada a urlare: “Ladri! Schifosi! Vergogna!” contro un provvedimento che grazia e premia evasori fiscali e falsificatori di documenti contabili.
Vi abbiamo eletti per rappresentare qualcosa ma soprattutto per fare politica, fare opposizione, fare governo.
Sicuramente alcuni degli assenti avranno avuto motivi solidi per essere altrove; allo stesso modo è possibile che l’occasione di un voto che poteva mandare a gambe all’aria il governo non sia stata colta e compresa correttamente. Ammettiamolo. Ma, cristo, si tratta di un plotone di persone che hanno preso una cantonata incredibile; e anche se all’interno vi sono degnissime persone e amici, come Lapo Pistelli e Sandro Gozi, possibile che siano possibili scivoloni di questo tipo?
E adesso, detto questo, leggiamo i nomi degli assenti. In paesi terribili e totalitari che si chiamano Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti d’America, è normale rendere noti i nomi delle persone e il loro orientamento al momento del voto, nonché i nomi di quelli di chi si è assentato al momento giusto. Impariamo a farlo anche da noi.
Ci sono in quel gruppo persone che non voterei manco morto, compresi alcuni pregiudicati graziati da mamma PD; gli altri continuo a stimarli, ma questo non mi impedisce di dirgli: SVEGLIA!
Bersani, Boccuzzi, Boffa, Bucchino, Calearo, Calgaro, Capodicasa, Carra, Ceccuzzi, Cesario, Codurelli, D’Alema, D’Antoni, Damiano, De Micheli, Esposito, Fiano, Fioroni, Franceschini, Gaione, Garofani, Giacomelli, Gozi, La Forgia, Levi, Lo Sacco, Lolli, Maran, Martignoli, Martino, Meta, Mogherini, Mosella, Picierno, Pistelli, Pollastrini, Pompili, Porta, Portas, Rosati, Sani, Servodio, Tenaglia, Turco, Vaccaio, Vassallo, Vernetti, Villecco Calipari, Zampa. Altri otto deputati del PD, compresa la Bindi, erano in missione. Missing in action…
Invece Ileana Argentin ed Ermete Realacci hanno denunciato in aula il malfunzionamento dell’apparato di voto elettronico. Loro c’erano, almeno formalmente, ma sono risultati killed in action…
Speriamo sia l’ultima volta che si perde un’occasione simile.