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Turisti della democrazia

Vi ricordate come Berlusconi apostrofò i parlamentari europei, dando nel contempo del «kapò» al socialista tedesco Martin Schultz? Disse che i parlamentari che avevano ascoltato allibiti lo sghangherato discorso del Presidente del Consiglio italiano erano dei turisti della democrazia. Senza immaginare che una buona parte dei «turisti» all’europarlamento ce li avrebbe mandati lui, scegliendo come parlamentari di Forza Italia persone che poi non partecipano ai lavori. Turisti, appunto, ammaliati dalle bellezze di Strasburgo o di Bruxelles si dimenticano che hanno un lavoro da fare, per il quale sono – pensate un po’ – pure retribuiti.

Ma certo non è solo Forza Italia la madre dei fannulloni. Il sito votewatch.eu fornisce le inclementi statistiche sull’operato dei MEPs (members of European Parliament) italiani, giungendo alla conclusione che il gruppo degli italiani è quello che può vantare la minore presenza alle sedute. Storia vecchia, si dirà. Ok, ma sarà che a questi ‘primati’ non ci si abitua mai, sarà che il sito è fornito di efficaci statistiche personalizzate (deputato per deputato); insomma, è difficile resistere alla tentazione di fare nomi e cognomi. E infatti qui li faccio.

La palma del fantasma spetta al deputato di Forza Italia Armando Veneto, con appena il 48,70% di presenze alle sedute. Anche se è entrato in carica nel 2006, il sistema tiene conto della data di assunzione dell’incarico e calcola automaticamente quanto tempo il deputato ha dedicato al suo ufficio. Medaglia d’argento a Gianni De Michelis, con il 54,70% delle presenze, mentre il bronzo va a Rapisardo Antonucci, con il 55 % delle presenze. Ma dopo la divagazione di due socialisti, si ricomincia con Forza Italia/Alleenza Nazionale: Iva Zanicchi, Vito Bonsignore, Aldo Patriciello, Nello Musumeci stanno in un range che va dal 55,22% di presenze dell’aquila di Ligonchio al 59,40% del Musumeci nazionale (nel senso di Alleanza). Piccolo intermezzo con uno del PD, Fabio Ciani (59,70%, entrato in servizio il 16 maggio 2008) e si riparte con il PDL: Giorgio Carollo, Umberto Pirilli, Giuseppe Gargani, Guido Podestà, Marcello Vernola con qualche incursione di Pia Locatelli e Marco Pannella. Insomma, per vedere un deputato con presenze almeno al 70% bisogna arrivare a Maria Grazia Pagano, PD, che supera di poco Jas Gawronsky, che sarà pure un veterano ma non dell’aula parlamentare.

Un sito da vedere e da studiare. Ogni parlamentare ha una pagina sulla quale sono riportati i dati sull’attività, oltre che sulla presenza. Ovviamente nulla esclude che anche il più assenteista sia un genio dell’emendamento e che metta a frutto le sue rare comparsate in aula. Però colpisce sapere che la palma dei meno presenti è nostra, degli italiani.

Peccato che l’on Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio in carica, non potrà mai sedere in quell’aula, impegnato com’è a governare, miracolare, blandire, regalare, palpare e lisciare. Sarei curioso di sapere quale sarebbe la sua media. Quella vera, e quella fraintesa.


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