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Intercettazioni d’epoca

Ma andiamo… Non ci scandalizzeremo mica perché il berlusca parla di paese di merda? Non è evidente, da ogni suo atto fino a oggi, che considera il paese una merda da schiacciare, spremere, usare a suo piacimento? Perché dovrebbe avere una considerazione maggiore di tutti noi? Tuttavia, la sua affermazione è solo l’ultima di una lunga serie che altri statisti e personaggi, in altre epoche, hanno fatto riguardo al Paese reale, ovviamente diverso da quello legale.

Per di più, ogni cosa che sia legale il berlusca la evita come la morte, quindi figuriamoci se usava un eufemismo. Quindi, l’avvocato Ghedini si è premurato di procurare e diffondere alla stampa una serie di intercettazioni ambientali e telefoniche dalle quali risulta evidente che il presidente del Consiglio non è stato il primo, né sarà l’ultimo, a usare espressioni di questo tipo.

Le seguenti intercettazioni sono state tratte dall’archivio segreto del Quirinale, del Viminale, della P2, del Vaticano, della Lega delle Cooperative, delle Forze Armate, di Disneyland e di Pandora, a riprova di quanto sia stata utilizzata l’arma dell’intercettazione nel corso del tempo.

Intercettazione n. 00024035 – Archivio segreto del Quirinale

Falcone Lucifero – ministro della Real Casa – si rivolge al re Umberto II dopo i risultati del referendum del 2 giugno 1946

FL: Maestà, il risultato è confermato, ha appena chiamato il presidente del Consiglio De Gasperi per chiedere che cosa ha intenzione di fare.

U.II: ma basta là ministro, cosa voglio fare? Basta, me ne vado da questo Paese di merda e mi ritiro a vita privata. Del resto qui a Roma non si riesce neanche a trovare un amaretto decente, e poi è troppo caldo e umido. Non sanno manco fare la ratatouille…

FL: Ma maestà, forse, restando, potrebbe chiedere un nuovo referentum…

UII: no no, basta, me ne voglio andare da questo Paese di merda.

Intercettazione n. 423568 – archivio del Viminale

Il giorno 10 aprile 1948, Alcide De Gasperi discute con Giulio Andreotti al telefono sull’eventualità di una vittoria dei socialcomunisti alle elezioni del 18 aprile 1948.

ADG: Allora Giulio, mi pare che stiamo facendo una gran bella campagna elettorale. Poi, con l’aiuto americano il risultato non dovrebbe mancare…

GA: Non lo so presidente, certo, la situazione è difficile, ma il potere logora chi non ce l’ha e noi, per fortuna ce l’abbiamo. Ma, presidente, e se dovessero vincere?

ADG: Escluso, non lo vedo proprio come una possibilità reale

GA: Ma se succede?

ADG: Ah, beh, allora me ne vado da questo Paese di merda, mi ritiro in Trentino, ma prima chiedo a Gruber di annullare l’accordo sul Sud-Tirolo e lo faccio annettere all’Austria: non voglio più essere italiano, pezzo di merda tra pezzi di merda in  questo paese di merda.

GA: e io?

ADG: Giulio, secondo me tu ti troveresti bene restando in Italia. Dovresti essere un trait d’union, un infilitrato, una quinta colonna, il vaso da notte della DC nel paese occupato dai comunsiti: lo si usa quando ce n’è bisogno. Tu resti.

GA: grazie presidente, penso che ci sarebbe molto da fare.

ADG Senza dubbio…

Intercettazione 9863: archivio segreto del Vaticano

Intercettazione ambientale di una conversazione tra il cardinale Agostino Casaroli e il papa Giovanni Paolo II alla vigilia della firma del concordato rivisto del 1984.

GPII: Alora, cardinale, domani si firma il concordata nuovo sì?

CAC: Certo Santità, abbiamo ottenuto grandi cose.

GPII: in quale campi?

CAC: finanziamento del clero, Santità. Il presidente Craxi ha incaricato un suo collaboratore, Giulio Tremonti, di elaborare una sistema che sostituisca la congrua per il sostentamento del clero. Lo hanno chiamato 8 per mille.

GPII: 8 per milla? e cosa è, un nuovo robo strano che prendono 8 sacerdoti ogni mille e le vendano?

CAC: no, santità, è un sistema per prelevare una parte delle imposte degli italiani e darle a noi…

GPII: ah, interesanta. E Craxi, cosa dire lui?

CAC: ha detto che se il parlamento non ratifica questo nuovo accordo molla tutto e se ne va da questo paese…di…

GPII: sì, dichi cardinale Casarola, dichi

CAC: Santità, ha usato un’espressione molto cruda…

GPII: TU DICE!

CAC: Paese di merda! Ha detto Paese di merda…

GPII: Paese di cacca? ah, interesanta. Lui va via da paese di cacca… E Tremonti?

CAC: No, santità, quello lo lascia qui.

GPII: Ah, bene, a noi serve uomo di fine inghegno e inteligenzo

Intercettazione telefonica n. 7503566545898954566/bis/fasc.28/sfasc.96866/pila29/palazzo522

Telefonata tra Licio Gelli e Silvio Berlusconi

LG: Ciao Silvio

SB: maestro dilettissimo e carissimo, come stai?

LG: hai bevuto? maestro io?

SB: in senso massonico…

LG: Ah, già. Senti, caro, ho bisogno di un piacere

SB: dimmi dimmi

LG: vorrei investire un poco di soldi in qualche iniziativa fortunata, ma non in Italia, che è un Paese di merda, ma all’estero

SB: Cayman? Bahamas? Sardegna?

LG: Mah, facciamo Sud America?

SB: Aspetta [rumore di cassetti che si aprono] Ecco, ci sarebbe un’ottima opportunità in Cile, una fabbrica di guano sulla costa. Potrebbe diventare la maggiore fabbrica di raffinazione di guano del continente.

LG: Ma Silvio, sei matto? C’è Allende in Cile, un comunista! Un marxista!

SB: Ancora per poco. Guarda ho parlato con un tale, Pinochet si chiama, che ha detto che Allende ha i giorni contati

LG: E chi ‘sto Pinochet, un bischero come l’ultimo che mi hai presentato, quell’Ortolani là?

SB: Ma no, ma no, persona seria, un militare, gran senso del dovere. Ha detto che se non riesce a buttare fuori Allende se ne va da quel Paese di merda, e si porta via anche tutti i militari suoi amici.

LG: Eh, effettivamente, lì producono solo rame e guano

SB: hahaha

LG: hahaha

Archivio delle forze armate. Intercettazione n. 12, priorità assoluta su ogni priorità assoluta

Conversazione ambientale tra il maresciallo Pietro Badoglio e il cavalier Benito Mussolini, DUCE del Fascismo, capo del govermo. Si parla dell’assalto all’Etiopia, fulgida pagina di gloria che gronda mistica esaltazione di maschia forza e decisione che ardisce là dove niuno osò, e se osò, fallì….

PB: Duce! Le nostre forze si ammassano al confine nord tra Eritrea ed Etiopia, mentre al sud, il maresciallo Graziani sta facendo il possibile per schierare i reparti al confine tra Somalia ed Etiopia. Domani alle 0600 potrà cominciare l’attacco, sempre che Graziani sia pronto. Io, Duce, lo sono.

D: Badoglio, ti investo di un compito importante, essenziale. Dobbiamo spezzare le reni agli etiopici affricani (bella questa, me la devo ricordare) e conto su di te. Fa’ il tuo dovere e avanza, avanza sempre. Se non avanzi, dimmelo che ti dò i gas e le armi chimiche per avanzare meglio. Stasera sento Graziani e gli dico le stesse cose. Il primo che arriva ad Addis Abeba, vince un bel premio. E quando io dico bel premio, Badoglio, dico bel premio! Ci siamo capiti?

PB: Duce! Certo duce! Vincerò io il premio, oppure me ne andrò da quel paese di merda lasciando solo rovine e pianto e sangue.

D: Badoglio! Non fare il fesso! E’ il mio impero! Niente rovine, solo pianto e sangue! Ci siamo capiti, spero! Stasera telefono anche a Graziani e gli dico le stesse cose.

PB: Duce! Certo, capito, duce! solo sangue e rovine, niente pianto!

D: BADOGLIO, BOIA D’UN BOIA FAUS! HO DETTO SOLO PIANTO E SANGUE, lascia perdere le rovine. Hai capito?

DUCE! SIRE! LUCE! MIA LUCE! CERTO HO CAPITO! ROVINE, PIANTO E S….

[l’intercettazione finisce qui: il microfono a condensatore si è sciolto per il tono troppo alto delle urla stentoree]

Archivio della base terrestre su Pandora per lo sfruttamento dell’Uruptanium (courtesy of Mr James Cameron)

Intercettazione tra Turuk Makto (Jack Sully) e Tsu-te prima della battaglia contro i terrestri sul pianeta Pandora, dopo la distruzione dell’albero-casa

TM: Aki-tu-ku tsu-te marak pad-k-lok sicchi-sicchi-pu (volerò in alto, tanto in alto che si cagheranno in mano)

TT: ariki ariki pupu faktò zezé pipuk (vola in alto amore mio, e falli vergognare di essersi cagati in mano)

TM: rukkirukki vadapuk itzi-ki mitu tezé rollorollo piripititù (poi, quando li ho rispediti nel loro paese di merda, mi unisco a te per sempre, sono stanco di stare sulla sedia a rotelle)

TT: ariki makalo busele peroko kiki puteko atk-lok-liù (va bene)

Archivio di Disneyland

Dialogo tra Paperona De’Paperoni e il suo disegnatore, Barks, sull’eventualità di disegnare una storia in cui il deposito viene svuotato di ogni dollarone

PdP: Che cosa? il deposito svuotato?

B: ma dai, Paperone, è solo una storia

PdP: Una storia per te, brutto imbecille, io ogni volta mi faccio venire un infarto e mi devo far rianimare da quella nullità di mio nipote. NoNO NO NO.

B: Insomma, ti disegno io e tu farai cosa voglio io!

PdP: E io me ne vado, lascio questa Paperopoli di merda e me ne vado all’estero, in un altro mondo. Sono stanco di essere disegnato così. Addio!

Sulla base di queste prove inconfutabili, Berlusconi ha chiesto la comprensione del paese, rassicurandolo ancora una volta: non avrebbe mai trovato altrove un paese dove la gente si fa prendere per il culo così bene e così a lungo, figuriamoci se ha intenzione di lasciarlo…

Il mondo politico si interroga sulla profondità di queste affermazioni.


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